Gentile Signora Annalisa Volpe,
ho letto con grande interesse la bella pagina che ha scritto in ricordo di Suo Padre.
E' una pagina traboccante d'amore, che lascia trasparire tutte le emozioni legate al Suo ricordo.
Sono davvero commoventi le amorevoli espressioni di stima ed ammirazione, dalle quali si può dedurre che solo un grande padre può meritare questa immensa riconoscenza di una figlia.
L'unica cosa che mi ha sorpreso è stata apprendere il Suo rammarico per non essere entrato al secondo anno della Scuola di Guerra.
Ho incrociato più volte Vito nel nostro girovagare: a Padova nel 1965, in Friuli nel 1966, a Treviso a fine anni '80. Non mi ha mai parlato di questo suo rammarico.
Peccato, perché se lo avessi saputo, sarei forse riuscito a dimostrarGli quanto poco importante sia l'acquisizione di quel titolo a fronte degli affetti familiari che talvolta quel titolo riesce a compromettere.
Non c'è titolo che valga quanto l'affetto dei propri cari, e se oggi una figlia Lo ricorda in questo modo, forse è proprio grazie alle maggiori possibilità che ha avuto di starLe vicino.
Grazie per averci rinfrescato in modo così incisivo la memoria di un compagno di Corso, che rimarrà comunque per noi indimenticabile.
Roberto Malè, 14° Corso.